Rutilio Calini

(Brescia, 11 gennaio 1755 – 1816).

Il Soriga  annovera tra i primi massoni bresciani il conte Rutilio Calini[i]

Conte, figlio di Muzio e di Lavinia Sala. Attivo nella vita pubblica bresciana, ricoprì diversi incarichi. Nel 1787 sposò Paola Uggeri, figlia della contessa Bianca Uggeri della Somaglia, animatrice di un salotto cittadino che, attorno agli anni 70 del XVIII sec., raccoglieva numerosi massoni bresciani e lombardi.
Fu tra i primi massoni bresciani. Filo francese, fu deputato per i Notabili ai Comizi di Lione e appartenne al Collegio elettorale dei Possidenti. Il 1 maggio 1806 venne nominato cavaliere della Corona ferrea e il 7 febbraio 1810, fu nominato barone del Regno.

[i]P.Guerini – La Massoneria a Brescia prima del 1821 – con l’elenco dei massoni della loggia bresciana del 1809 –  in: I cospiratori bresciani – Biblioteca Queriniana BQ SB P III

 

Gaetano Castellani

Loggia Amalia Augusta

(S. Eufemia – Brescia, 1750 – 1823).

Studiò medicina all’Università di Bologna e poi a Firenze, specializzandosi, successivamente, in diverse città d’Italia e della Francia. A Brescia fu nominato chirurgo primario dell’Ospedale S. Domenico e, per il suo spirito innovatore, venne ritenuto il pioniere della nuova chirurgia e delle cure mediche. Scrisse numerose opere di carattere scientifico, molte delle quali pubblicate dall’amico e fratello di loggia Nicolò Bettoni.

Alessandro Dossi

Loggia Amalia Augusta

Alessandro Dossi – (Brescia, 1758 – Leno, 27 aprile 1827).

Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Padova, fu avvocato e notaio bresciano. Nel 1797-98 partecipò al Governo Provvisorio bresciano e fu addetto al Commissariato dei viveri e rappresentante bresciano nel Consiglio dei Seniori. Nel 1799, di fronte all’avanzata austriaca, dalla quale subì la radiazione dall’albo degli avvocati, riparò in Sicilia, rientrando a Brescia nel giugno del 1800, divenendo membro attivissimo della Repubblica Cisalpina.
Nello stesso anno ricevette l’importante incarico di riorganizzare la magistratura bresciana e fu grazie a lui che la città divenne sede della Corte d’Appello. Nel 1802 venne nominato nel Corpo legislativo della Cisalpina e nel Consiglio Dipartimentale. Fu membro e segretario dell’Accademia dei Pantomofreni e, dal 1810, socio attivo dell’Ateneo di Brescia. Nel 1822 venne arrestato, e poi scarcerato, per aver preso parte all’organizzazione dei Federati Italiani.

Bono Foresti

Loggia Amalia Augusta –

Bono Foresti –  (Brozzo 1770).

Ispettore forestale a Vestone, attivissimo giacobino contro Venezia, nel 1797, divenne Capo Battaglione della Guardia Nazionale della Valtrompia. Nel 1809 si mise alla testa dei volontari di Gardone, Inzino, Marcheno, Pezzaze e Collio, e li condusse, attraverso il Maniva, a Lodrone, dove mise in fuga gli austriaci in avanzata verso il confine.

On. Alessandro Legnazzi

Loggia Arnaldo

Alessandro Legnazzi – (Brescia, 5 ottobre 1832 – Firenze, 15 marzo 1904).
Figlio di Pietro e Giulia Dossi. Prese parte, assieme al padre, alle Dieci Giornate di Brescia, nel 1849. Si iscrisse all’Università di Padova, dove si laureò in legge, e contemporaneamente si laureò anche presso l’Università di Innsbruk. Pur prendendo l’abilitazione all’avvocatura, preferì dedicarsi al giornalismo, scrivendo per la “Gazzetta Provinciale” e la “Sentinella bresciana”. Per numerosi anni fu sindaco di Porzano e anche di Leno, dove si impegnò molto per l’educazione e l’istruzione popolare. Eletto deputato alla Camera il 25 novembre 1865 per il Collegio di Leno, rimase in parlamento per ben quattro legislature.

Domenico Lusetti

Loggia Zanardelli 715

Domenico Lusetti – (Pontevico, 6 maggio 1908 – Brescia, 3 maggio 1971).

Artista e scultore, si formò all’Accademia delle Belle arti di Brera, come allievo di Timo Bortoletti e Leone Lodi. La sua carriera artistica si aprì a Milano, nel 1936, con una mostra che ebbe un discreto successo, tanto che nel 1937 la pinacoteca Tosio Martinengo acquistò una delle sue opere (“La nipotina”). Aprì uno studio artistico in via Bassiche. Dal 1947 si trasferì in via Ferramola dove, alla sua morte, il suo studio venne trasformato in mostra permanente. Negli anni Trenta partecipò a numerose mostre nazionali ed alcune gallerie importanti acquistarono le sue opere (la Galleria d’arte moderna di Milano acquistò “Giovannino”). Ebbe un notevole successo internazionale: a Berlino, a Barcellona, a Madrid. L’attività artistica venne interrotta dalla guerra. Si ritrovò prigioniero in un lager tedesco, esperienza dalla quale è rimasto un commovente diario di prigionia. Nel dopoguerra la sua attività di artista decollò e le sue opere sono oggi presenti in numerose gallerie d’arte permanenti di tutto il mondo.

Giambattista Ogna

Loggia Amalia Augusta

Medico stimatissimo, apprezzato scrittore e intellettuale, amico di Camillo Ugoni, fu tra i collaboratori bresciani del “Conciliatore”. Prese parte all’insurrezione dei Federati Italiani del 1821 e, perseguitato dagli austriaci, dovette prendere la via dell’esilio.

Domenico Ostoja

Loggia Amalia Augusta

Fu segretario del Potere esecutivo nella Repubblica Cisalpina, per il Dipartimento del Benaco, quindi magistrato a Salò e presidente del Tribunale criminale di Brescia.
Fu deputato rappresentante dei Tribunali di Brescia ai Comizi di Lione, tra il 1801 e il 1802. Durante il Regno italico fu membro del Collegio elettorale dei Dotti a Bologna, nel 1802, poi presidente della Corte di Giustizia (1807-14).
Fu uno dei maestri venerabili della loggia massonica bresciana “Amalia Augusta”, e, assieme al segretario, Pagani, scrisse i nuovi ordinamenti di Loggia, illustrati in un rarissimo opuscolo stampato clandestinamente dall’editore e fratello, Niccolò Bettoni, con il titolo: “Discipline della Reale Loggia Amalia Augusta dell’Oriente di Brescia”, in appendice agli Statuti generali della Massoneria in Italia (24 pagine, 1808).